mercoledì 5 novembre 2008

Lo spumante per bambini!!!

Lo spumante per bambini! Indovinate gli ingredienti.



Ieri mi sono imbattuto in questa bella novità (almeno per me): lo spumante per bambini! Evviva! Ne sentivamo veramente il bisogno...
Devo ammettere che l'idea non è male, gli espetti del marketing che si sono inventati questa cosa hanno meritato il loro stipendio. I bambini non si sentiranno esclusi dai brindisi degli adulti e si abitueranno sin da piccoli a stappare una bottiglia in occasione delle feste, gli esperti di marketing ottengono così un doppio risultato: bambini felici e fidelizzati!
La cosa che però mi fa più schifo sono gli ingredienti (si non ho resitito, ho strappato l'etichetta e me la sono portata a casa...) che adesso vi elencherò approfondendo i loro possibili effetti collaterali (tumori, allergie etc etc).
Etichetta dello spumante per bambini Winx Club Party
"Bibita frizzante al gusto fragola, adatta a tutte le feste dei ragazzi.
Ingredienti: acqua, zucchero, anidride carbonica, correttore di acidità: E330, aromi naturali, edulcoranti: E950, E952, E954, conservanti: E202 E211, coloranti: E122, E131. Contiene una fonte di fenilanalina. Servire freddo. Senz'alcol."
Vediamo adesso cosa si nasconde dietro tutte queste sigle.
E330: Acido citrico. Non dovrebbe essere tossico o concerogeno.
E950: Acesulfame potassico. Edulcorante artificiale. Per molti cibi il suo uso non è stato approvato; The Center for Science in the Public Interest (CSPI) include questo dolcificante nella lista dei dieci peggiori additivi alimentari. Causa il cancro negli animali da esperimento e aumenta il rischio di tumore nell'uomo.
E952: Acido ciclamico. Edulcorante artificiale. Noto per causare emicrania e altre reazioni, può essere cancerogeno, ha causto danni ai testicoli delle cavie da esperimento. Vietato negli USA e nella Gran Bretagna a causa del forte rischio di cancro!
E954: Saccarina. Docificante artificiale. Fin dalla sua introduzione la saccarina è stata al centro di preoccupazioni sulla sua potenziale nocività. Durante gli anni '60 diversi studi hanno suggerito che la saccarina fosse un cancerogeno per gli animali. Da allora molti studi sono stati condotti sulla saccarina, con risultati controversi; lo studio del 1977 è stato criticato per via delle altissime dosi di saccarina date ai ratti, un valore ritenuto assolutamente irrealistico per un normale consumatore. La saccarina, infatti,si comporta come sostanza cancerogena se ingerita nella quantità di 4g/Kg in dose unica mentre le concentrazioni di tale dolcificante negli alimenti è nell'ordine de milligrammi. Finora nessuno studio ha evidenziato pericoli per l'uomo, alle dosi normalmente utilizzate.
E202: Sorbato di Potassio. Conservante. Non ci sono reazioni avverse consociute.
E211: Benzoato di Sodio. Usato come conservante come ingannatore dei sapori (per i cibi di scarsa qualità). Causa orticaria e aggrava l'asma!
E122: Cocciniglia. Colorante di sintesi. Può causare reazioni gravi ai soggetti asmatici e/o allergici all'aspirina. Vietato in Svezia, USA, Austria e Norvegia.
E131 Blu patent V (colorante). Vietato in Australia, USA e Norvegia.
Fenilanalina. Ami noacido essenziale. Nel caso di soggetti affetti da una malattia denominata fenilchetonuria, può determinare problemi neurologici.
Considerazioni e conclusioni
Quale è il senso? Spiegatemelo per favore! I bambini sono attratti dalla bottiglia colorata che riporta l'immagine delle loro "eroine" e quindi non bastava mettere un po' di acqua, zucchero, andiride carbonica e estratto di fragola?
Che vi hanno fatto di male i nostri bambini? Provo a spiegarvi una cosa cari produttori e ideatori di queste porcate: non è intelligente far ammalare i bambini perchè altrimenti chi li compra i vostri prodotti??? VERGOGNATEVI!
Spero con questo articolo di aver prodotto un po' di sana indignazione e vi chiedo di esternarla nei commenti e di diffondere l'informazione più che potete.
Che nel dite, li boicottiamo?

io ho deciso di iniziare già pubblicando questo articolo che mi è arrivato via email.

lunedì 26 maggio 2008

Jason Mraz - I'm Yours



mha, credo che sia una delle canzoni della mia estate... bellissima!!!

mercoledì 9 aprile 2008

una razza in via di estinzione...

Per ogni ragazzo che ha detto “il sesso PUÓ aspettare”
Per ogni ragazzo che ha detto “sei bella”
Per ogni ragazzo che non era mai troppo impegnato per guidare dall’altra parte della città (o dello stato) per vederla
Per ogni ragazzo che le regala fiori e un biglietto quando è malata
Per ogni ragazzo che le regala fiori solo perché
Per ogni ragazzo che ha detto che sarebbe morto per lei
Per ogni ragazzo che lo avrebbe fatto veramente
Per ogni ragazzo che ha fatto quello che voleva lei
Per ogni ragazzo che ha pianto di fronte a lei
Per ogni ragazzo di fronte a cui lei ha pianto
Per ogni ragazzo che le ha tenuto la mano
Per ogni ragazzo che la bacia con un motivo
Per ogni ragazzo che la abbraccia perché è triste
Per ogni ragazzo che la abbraccia senza alcun motivo
Per ogni ragazzo che le darebbe la giacca
Per ogni ragazzo che chiama per sapere se è tornata a casa sana e salva
Per ogni ragazzo che starebbe seduto ad aspettare per ore solo per vederla dieci minuti
Per ogni ragazzo che le cederebbe il posto
Per ogni ragazzo che vuole solo coccolarla
Per ogni ragazzo che la rassicura che è bella non importa cosa faccia
Per ogni ragazzo le ha confidato i suoi segreti
Per ogni ragazzo che ha provato a dimostrarle quanto le volesse bene attraverso ogni parola e respiro
Per ogni ragazzo che ha pensato “questa potrebbe essere quella giusta”
Per ogni ragazzo che ha creduto nei suoi sogni
Per ogni ragazzo che avrebbe fatto qualunque cosa perché lei li potesse realizzare
Per ogni ragazzo che non le ha riso in faccia quando lei gli ha raccontato i suoi sogni
Per ogni ragazzo che l’ha accompagnata alla macchina
Per ogni ragazzo che ci mette il cuore
Per ogni ragazzo che prega perché lei sia felice anche se non è con lei

…questo è per te…

Non molte ragazze apprezzano i bravi ragazzi, ormai…
Perciò, non ce ne sono più molti là fuori…

Garantisco che il 90% dei ragazzi non ricopieranno queste righe, perché sono troppo preoccupati della loro immagine di ragazzi forti...

Se sei un bravo ragazzo copialo sul tuo blog col titolo “siamo una razza in estinzione…”

Se sei una ragazza che crede che ogni ragazzo dovrebbe trattare così una ragazza copialo col titolo “Per ogni ragazzo…”

giovedì 13 marzo 2008

a te....



A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un' immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,
a te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei...
e a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei...sostanza dei sogni...

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A te che sei unica, a te che mi hai portato il profumo dell'amore,
La mia vita è cambiata, ha un profumo diverso,
è il profumo del tuo amore,
il sapore delicato dei tuoi baci, delle tue carezze,
la mia vita ha un senso nuovo, quello di renderti felice,
di vivere insieme te, infiniti istanti di gioia,
ti donerò il mio cuore, in segno del mio amore,
ti amo, quanto ti amo, ti amo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto,
ogni secondo della mia vita...

giovedì 6 marzo 2008

UN MORTO CHE CAMMINA



Topo Gigio Veltroni ha messo in lista personaggi con frequentazioni molto disinvolte. Ma quale partito non ne ha? E' un problema di rappresentanza all'interno delle istituzioni. I cittadini non possono scegliere il candidato e il buon segretario di partito, al loro posto, trova il giusto spazio per ogni categoria sociale. Topo Gigio ha però escluso dalle sue liste Beppe Lumia, vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia. Lumia è stato a suo tempo condannato a morte dalla criminalità organizzata per le sue attività. Toglierlo dal Parlamento vuol dire trasformarlo in un morto che cammina. Il nuovo PD di Fassino, D'Alema, Sircana e Bassolino non ha posto per un servitore dello Stato. Si faccia avanti qualcun altro e lo candidi al più presto.
Pubblico una lettera della Casa della Legalità

"La Casa della Legalità con l’Ufficio di Presidenza si è recata oggi (il 4/3/2008) in Piazza Matteotti a Genova per denunciare e contestare le candidature del PD. Nelle liste dei candidati, infatti, si ritrovano personaggi le cui collusioni con Cosa Nostra sono state accertate inequivocabilmente – come nel caso, ad esempio di Vladimiro Crisafulli - o persone indagate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria per le contiguità con la ‘ndrangheta - come Maria Grazia Laganà. In quelle stesse liste è stato invece escluso Beppe Lumia, vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, condannato a morte da Cosa Nostra, da sempre impegnato nel contrasto alle mafie, nel sostegno ai reparti investigativi, alle vittime ed a chi denuncia.
Non crediamo infatti accettabile che i collusi, conniventi e indagati siano candidati, mentre chi combatte la mafia trovi esclusione ed isolamento! Crediamo giusto che i cittadini sappiano quello che sta succedendo, che siano informati di chi sono i candidati e gli esclusi!
Abbiamo distribuito a quasi tutti i presenti in piazza il volantino “Vergognatevi” in cui si denunciava questa inquietante scelta di campo contro l’Antimafia. Molti erano sconcertati, altri (pochi) ci hanno tacciato di essere “berlusconiani” (sic!). Peccato che a candidare i mafiosi e amici dei mafiosi siano tanto il PdL con Berlusconi quanto il Pd con Veltroni!
Durante il comizio di Veltroni non giungeva risposta e quando il leader del PD ha sottolineato che “loro hanno il coraggio di fare delle scelte e che le scelte che loro fanno sono dettate dalle esigenze del Paese”, allora, abbiamo urlato: “Perché candidate Crisafulli amico dei boss mafiosi e non candidate Beppe Lumia?”. Lo abbiamo urlato più volte mentre alcuni del servizio d’ordine che volevano allontanarci (a forza) dalla piazza perché “maleducati”, sono stati fermati da Roberto Adorno, dirigente locale del Pd, che ci proponeva di fare un incontro con Veltroni al termine della manifestazione per avere un chiarimento ed a cui abbiamo risposto: non vogliamo un incontro riservato, la risposta non la deve a noi, ma ai cittadini; è a loro che deve spiegare perchè candida Crisafulli e non candida Lumia. Abbiamo aspettato inutilmente la fine del comizio per sentire cosa diceva dal palco, ma una risposta non è giunta, il comizio si è concluso con l’invito a “divertirsi tutti insieme”.
Siamo andati allora in Piazza De Ferrari, dove erano parcheggiati i pullman del tour. Lì, quando Veltroni è uscito da Palazzo Ducale abbiamo urlato nuovamente la domanda: “Perché candidate Crisafulli amico dei boss mafiosi e non candidate Beppe Lumia condannato a morte da Cosa Nostra?”, lo abbiamo fatto più volte mentre il servizio d’ordine si stringeva attorno a Veltroni spingendolo velocemente verso l’entrata del pullman (quasi fossimo dei “terroristi”) e mentre Giuseppe Morabito (di Africo ma a Genova da quando aveva 15 anni), già dirigente ed “eletto” diessino, provava a tappare la bocca, per ben due volte, al Presidente della Casa della Legalità, per farlo tacere e per passare quindi a spinte e strattoni, per cercare di farlo cadere. Fortunatamente sono intervenuti gli agenti della Digos e lo hanno fermato.
A quel punto abbiamo mostrato a chi era intorno il libro “I Complici – tutti gli uomini di Provenzano da Corleone al Parlamento” di Lirio Abbate e Peter Gomez, dove vi è la ricostruzione completa di chi è Vladimiro Crisafulli, il candidato del Pd… mentre Beppe Lumia, come anche – di nuovo – Nando Dalla Chiesa, uomini simbolo della lotta alla mafia, sono stati messi fuori dalla porta!
La risposta alla domanda “Perché candidate Crisafulli amico dei boss mafiosi e non candidate Beppe Lumia condannato a morte da Cosa Nostra?” non è giunta, Veltroni è ripartito… davvero complimenti!"
L'Ufficio di Presidenza: C.Abbondanza - S.Castiglion - E.D'Agostino

Blog di Beppe Grillo

prendiamo tutti quanti coscienza, informiamoci su fatti, basta essere burattini in mano dei potenti..... BASTA!!!!

martedì 26 febbraio 2008

la RAI e la censura, VERGOGNA!!!

Barnard, Report, la RAI e la censura


Inoltriamo questa lettera del bravo giornalista d'inchiesta Paolo Barnard.
Lascia senza parole.


CENSURA 'LEGALE'


Cari amici e amiche impegnati a
dare una pennellata di decenza al nostro Paese, eccovi una forma di
censura nell'informazione di cui non si parla mai. E' la peggiore,
poiché non proviene frontalmente dal Sistema, ma prende il giornalista
alle spalle. Il risultato è che, avvolti dal silenzio e privi
dell'appoggio dell'indignazione pubblica, non ci si può difendere.
Questa censura sta di fatto paralizzando l'opera di denuncia dei
misfatti sia italiani che internazionali da parte di tanti giornalisti
'fuori dal coro'.


Si tratta, in sintesi, dell'abbandono in cui i
nostri editori spesso ci gettano al primo insorgere di contenziosi
legali derivanti delle nostre inchieste 'scomode'. Come funziona e
quanto sia pericoloso questo fenomeno per la libertà d'informazione ve
lo illustro citando il mio caso.


Si tratta di un fenomeno dalle ampie
e gravissime implicazioni per la società civile italiana, per cui vi
prego di leggere fino in fondo il breve racconto.


Per la trasmissione
Report di Milena Gabanelli, cui ho lavorato dando tutto me stesso fin
dal primo minuto della sua messa in onda nel 1994, feci fra le altre
un'inchiesta contro la criminosa pratica del comparaggio farmaceutico,
trasmessa l'11/10/2001 ("Little Pharma & Big Pharma"). Col comparaggio
(reato da art.170 leggi pubblica sicurezza) alcune case farmaceutiche
tentano di corrompere i medici con regali e congressi di lusso in posti
esotici per ottenere maggiori prescrizioni dei loro farmaci, e questo
avviene ovviamente con gravissime ripercussioni sulla comunità (il
prof. Silvio Garattini ha dichiarato: "Dal 30 al 50% di medicine
prescritte non necessarie") e spesso anche sulla nostra salute (uno dei
tanti esempi è il farmaco Vioxx, prescritto a man bassa e a cui sono
stati attribuiti da 35 a 55.000 morti nei soli USA).


L'inchiesta fu
giudicata talmente essenziale per il pubblico interesse che la RAI la
replicò il 15/2/2003.

Per quella inchiesta io, la RAI e Milena
Gabanelli fummo citati in giudizio il 16/11/2004(1) da un informatore
farmaceutico che si ritenne danneggiato dalle rivelazioni da noi fatte.


Il lavoro era stato accuratamente visionato da uno dei più alti
avvocati della RAI prima della messa in onda, il quale aveva dato il
suo pieno benestare.


Ok, siamo nei guai e trascinati in tribunale.
Per 10 anni Milena Gabanelli mi aveva assicurato che in questi casi io
(come gli altri redattori) sarei stato difeso dalla RAI, e dunque di
non preoccuparmi(2). La natura dirompente delle nostre inchieste
giustificava la mia preoccupazione. Mi fidai, e per anni non mi
risparmiai nei rischi.

All'atto di citazione in giudizio, la RAI e
Milena Gabanelli mi abbandonano al mio destino. Non sarò affatto
difeso, mi dovrò arrangiare. La Gabanelli sarà invece ampiamente difesa
da uno degli studi legali più prestigiosi di Roma, lo stesso che
difende la RAI in questa controversia legale.(3) Ma non solo.


La
linea difensiva dell'azienda di viale Mazzini e di Milena Gabanelli
sarà di chiedere ai giudici di imputare a me, e solo a me (sic), ogni
eventuale misfatto, e perciò ogni eventuale risarcimento in caso di
sentenza avversa.(4)
E questo per un'inchiesta di pubblico interesse da
loro (RAI-Gabanelli) voluta, approvata, trasmessa e replicata.*
*(la
RAI può tecnicamente fare questo in virtù di una clausola contenuta nei
contratti che noi collaboratori siamo costretti a firmare per poter
lavorare, la clausola cosiddetta di manleva(5), dove è sancita la
sollevazione dell'editore da qualsiasi responsabilità legale che gli
possa venir contestata a causa di un nostro lavoro. Noi giornalisti non
abbiamo scelta, dobbiamo firmarla pena la perdita del lavoro
commissionatoci, ma come ho già detto l'accordo con Milena Gabanelli
era moralmente ben altro, né è moralmente giusificabile l'operato della
RAI in questi casi).


Sono sconcertato. Ma come? Lavoro per RAI e
Report per 10 anni, sono anima e corpo con l'impresa della Gabanelli,
faccio in questo caso un'inchiesta che la RAI stessa esibisce come
esemplare, e ora nel momento del bisogno mi voltano le spalle con
assoluta indifferenza. E non solo: lavorano compatti contro di me.
La
prospettiva di dover sostenere spese legali per anni, e se condannato
di dover pagare cifre a quattro o cinque zeri in risarcimenti, mi è
angosciante, poiché non sono facoltoso e rischio perdite che non mi
posso permettere.


Ma al peggio non c'è limite. Il 18 ottobre 2005
ricevo una raccomandata. La apro. E' un atto di costituzione in mora
della RAI contro di me. Significa che la RAI si rifarà su di me nel
caso perdessimo la causa. Recita il testo: "La presente pertanto vale
come formale costituzione in mora del dott. Paolo Barnard per tutto
quanto la RAI s.p.a. dovesse pagare in conseguenza dell'eventuale
accoglimento della domada posta dal dott. Xxxx (colui che ci citò in
giudizio, nda) nei confronti della RAI medesima".(6)


Nel leggere
quella raccomandata provai un dolore denso, nell'incredulità.


Interpello Milena Gabanelli, che si dichiara estranea alla cosa. La
sollecito a intervenire presso la RAI, e magari anche pubblicamente,
contro questa vicenda. Dopo poche settimane e messa di fronte
all'evidenza, la Gabanelli tenta di rassicurarmi dicendo che "la
rivalsa che ti era stata fatta (dalla RAI contro di me, nda) è stata
lasciata morire in giudizio... è una lettera extragiudiziale dovuta, ma
che sarà lasciata morire nel giudizio in corso... Finirà tutto in
nulla."(7)


Non sarà così, e non è così oggi: giuridicamente parlando,
quell'atto di costituzione in mora è ancora valido, eccome. Non solo,
Milena Gabanelli non ha mai preso posizione pubblicamente contro
quell'atto, né si è mai dissociata dalla linea di difesa della RAI che
è interamente contro di me, come sopra descritto, e come dimostrano gli
ultimi atti del processo in corso.(8)


Non mi dilungo. All'epoca di
questi fatti avevo appena lasciato Report, da allora ho lasciato anche
la RAI. Non ci sarà mai più un'inchiesta da me firmata sull'emittente
di Stato, e non mi fido più di alcun editore. Non mi posso permette di
perdere l'unica casa che posseggo o di vedere il mio incerto reddito di
freelance decimato dalle spese legali, poiché abbandonato a me stesso
da coloro che si fregiavano delle mie inchieste 'coraggiose'. Questa
non è una mia mancanza di coraggio, è realismo e senso di
responsabilità nei confronti soprattutto dei miei cari.


Così la mia
voce d'inchiesta è stata messa a tacere. E qui vengo al punto cruciale:
siamo già in tanti colleghi abbandonati e zittiti in questo modo.


Ecco come funziona la vera "scomparsa dei fatti", quella che voi non
conoscete, oggi diffusissima, quella dove per mettere a tacere si
usano, invece degli 'editti bulgari', i tribunali in una collusione di
fatto con i comportamenti di coloro di cui ti fidavi; comportamenti
tecnicamente ineccepibili, ma moralmente assai meno.


Questa è censura
contro la tenacia e il coraggio dei pochi giornalisti ancora disposti a
dire il vero, operata da parte di chiunque venga colto nel malaffare,
attuata da costoro per mezzo delle minacce legali e di fatto permessa
dal comportamento degli editori.


Gli editori devono difendere i loro
giornalisti che rischiano per il pubblico interesse, e devono
impegnarsi a togliere le clausole di manleva dai contratti che, lo
ribadisco, siamo obbligati a firmare per poter lavorare.


Infatti oggi
in Italia sono gli avvocati dei gaglioffi, e gli uffici affari legali
dei media, che di fatto decidono quello che voi verrete a sapere,
giocando sulla giusta paura di tanti giornalisti che rischiano di
rovinare le proprie famiglie se raccontano la verità.


Questo bavaglio
ha e avrà sempre più un potere paralizzante sulla denuncia dei misfatti
italiani a mezzo stampa o tv, di molto superiore a quello di qualsiasi
politico o servo del Sistema.


Posso solo chiedervi di diffondere con
tutta l'energia possibile questa realtà, via mailing lists, siti,
blogs, parlandone. Ma ancor più accorato è il mio appello affinché voi
non la sottovalutiate.


In ultimo. E' assai probabile che verrò
querelato dalla RAI e dalla signora Gabanelli per questo mio grido
d'allarme, e ciò non sarà piacevole per me.


Hanno imbavagliato la mia
libertà professionale, ma non imbavaglieranno mai la mia coscienza,
perché quello che sto facendo in queste righe è dire la verità per il
bene di tutti. Spero solo che serva.


Grazie di avermi letto.

Paolo
Barnard
dpbarnard@libero.it


Note:


1) Tribunale civile di Roma, Atto
di citazione, 31095, Roma 10/11/2004.
2) Fatto su cui ho più di un
testimone pronto a confermarlo.
3) Nel volume "Le inchieste di Report"
(Rizzoli BUR, 2006) Milena Gabanelli eroicamente afferma: "...alle
nostre spalle non c'è un'azienda che ci tuteli dalle cause civili".
Prendo atto che il prestigioso studio legale del Prof. Avv. Andrea Di
Porto, Ordinario nell'Università di Roma La Sapienza, difende in questo
dibattimento sia la RAI che Milena Gabanelli. Ma non me.
4) Tribunale
Ordinario di Roma, Sezione I Civile-G.U. dott. Rizzo- R.G.N.
83757/2004, Roma 30/6/2005: "Per tutto quanto argomentato la RAi-
Radiotelevisione Italiana S.p.a. e la dott.ssa Milena Gabanelli
chiedono che l'Illustrissimo Tribunale adìto voglia:...porre a carico
del dott. Paolo Barnard ogni conseguenza risarcitoria...".
5) Un
esempio di questa clausola tratto da un mio contratto con la RAI: "Lei
in qualità di avente diritto... esonera la RAI da ogni responsabilità
al riguardo obbligandosi altresì a tenerci indenni da tutti gli oneri
di qualsivoglia natura a noi eventualmente derivanti in ragione del
presente accordo, con particolare riferimento a quelli di natura legale
o giudiziaria".
6) Raccomandata AR n. 12737143222-9, atto di
costituzione in mora dallo Studio Legale Di Porto per conto della RAI
contro Paolo Barnard, Roma, 3/10/2005.
7) Email da Milena Gabanelli a
Paolo Barnard, 15/11/2005, 09:39:18
8) Tribunale Civile di Roma,
Sezione Prima, Sentenza 10784 n. 5876 Cronologico, 18/5/2007: "la parte
convenuta RAI-Gabanelli insisteva anche nelle richieste di cui alle
note del 30/6/2005...". (si veda nota 4)

martedì 29 gennaio 2008

una bella famiglia come le altre

Storia di un giornale di partito e di una "bella famiglia come le altre", raccontata dal Direttore del Corriere d'Italia, Mauro Montanari
Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra
Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a
sua volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma
con qualcosa in più. Per sapere cosa, partiamo dal partito di
Clemente che, come i più informati sanno, si chiama Udeur. L'Udeur,
in quanto partito votato dall'1,4% degli italiani adulti, ha diritto
ad un giornale finanziato con denaro pubblico. Si chiama "Il
Campanile", con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il giornale tira
circa cinquemila copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà vanno
quasi sempre buttate. Lo testimoniano al collega Marco Lillo
dell'Espresso, che ha fatto un'inchiesta specifica, sia un edicolante
di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un'altro
nei pressi di Largo Arenula. Dice ad esempio il primo: "Da anni ne
ricevo qualche copia. Non ne ho mai venduta una, vanno tutte nella
spazzatura!". A che serve allora -direte voi- un giorna-le come
quello? Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa. Ogni
anno Il Campanile incassa un milione e 331mila euro.


E che farà di tutti quei soldi, che una persona normale non vede in
una vita intera di lavoro? insisterete ancora voi. Che fara?

Anzitutto l'editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con
un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli
capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista,
insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40mila euro all'anno.
Sapete con chi? Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente
all'Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del
partito. Ma è sempre lui, penserete. Che c'entra? Se è bravo. non
vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche. Ma andiamo
avanti.

Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere
presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente.
Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il
Campanile ha speso, nel 2005, 98mila euro per viaggi aerei e
trasferte. Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio
Mastella e Pellegrino Mastella, nell'ordine. Tra l'altro, Elio
Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu beccato mentre
volava su un aereo di Stato al gran premio di Formula Uno di Monza,
insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico del
vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. Ed Elio Mastella,
che ci faceva sull'aereo di Stato? L'esperto di pubbliche relazioni
di Rutelli, quello ci faceva! Quindi, tornando al giornale. Le
destinazioni. Dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de
Il Campanile? Gli ultimi biglietti d'aereo (con allegato soggiorno)
l'editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie
Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a
Cortina, alla festa sulla neve dell'Udeur. Siamo nell'aprile del
2006. Da allora -assicura l'editore- non ci sono più stati viaggi a
carico del giornale. Forse anche perché è cominciata la curiosità del
magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica
a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si
avvicinava ai conti de Il Campanile.

Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro
della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno
ogni settimana, fino a togliergli l'inchiesta? Ve lo ricordate? Bene,
proprio lui!

Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria
immagine. Infatti Il Campanile ha speso 141mila euro per
rappresentanza e 22mila euro per liberalità, che vuol dire regali ai
conoscenti. Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio
e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei
cognati del ministro: Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo
marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta.


Ma torniamo un attimo agli spostamenti. La Porsche Cayenne (4000 di
cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per
duemila euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un
metalmeccanico. Sapete dove? Al distributore di San Giovanni di
Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l'angolo della
villa del Ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a
forma di cozza. E sapete a chi va il conto? Al giornale Il Campanile,
che sta a Roma. Miracoli dell'ubiquità.

La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della
sede del giornale. A quanto è stata comprata dal vecchio
proprietario, l'Inail, e a quanto è stata affittata all'editore,
Clemente Mastella. Chi l'ha comprata, chiedete?


Due giovani immobiliaristi d'assalto: Pellegrino ed Elio Mastella.